Frank Matano: “è davvero ridicolo questo modo di fare”
18 Giugno 2023 - 14:00

Frank Matano sul caso Casal Palocco da la colpa ai giornalisti. Frank Matano noto youtuber e comico ha detto la sua sul caso dell’incidente di Cas Palocco a Roma, tirando in ballo anche i giornalisti. Ecco cosa ha detto. “La notizia di Casalpalocco degli youtuber coinvolti nel terribile incidente ha toccato un nervo scoperto che tutti fingono di non vedere.
Le migliaia di comprensibili e terribili offese arrivate ai ragazzi sono di sicuro un modo di far uscire la rabbia ma dentro c’è anche una buona lavata di coscienza. Qual è il confine tra esprimere sinceramente sé stessi e il bisogno apparentemente fisiologico di tutti di ricevere approvazione da parte di sconosciuti su internet? Una voglia di approvazione che colpisce soprattutto i giovani, me compreso quando ho iniziato a caricare video su internet.
Una voglia di essere rilevanti, di essere attuali, di essere visti. I like, i DM, le condivisioni “corazzano” l’ego di chi carica a spruzzo su internet le proprie idee o la propria vita. E’ più facile pensare a sé stessi come qualcosa di bidimensionale, sui social raccontiamo le pagine di una vita che non abbiamo mai letto. Questo desiderio di catturare l’attenzione colpisce anche i giornali. Che ogni giorno sintetizzano pericolosamente un argomento con un titolo accattivante.
Continua Frank Matano – Certo loro lo fanno per aumentare il numero di visite e aumentare i guadagni dalle pubblicità. Ma è così diverso dal modo in cui ognuno di noi si auto-rappresenta sul web? E’ ormai risaputo che le persone si “informano” e si fanno un’idea di qualcosa solo con la foto e il titolo presenti nella thumbnail. Hanno una responsabilità i giornali in questo? Direi di sì. Se non lo facessero fallirebbero probabilmente ma ciò non toglie che è davvero ridicolo questo modo di fare dis-informazione.
Potrei farvi mille esempi di come si può rovinare o esaltare la carriera di qualcuno, cambiando non di molto la foto e poche parole del titolo. Ci vorrebbe un ente che determina quali sono i titoli giusti e le foto giuste da mettere? No. Perché dobbiamo sempre proteggere la libertà d’espressione e di cronaca di un giornalista. Però che guaio. Non saranno gli stessi boomer ad essere quelli che usano questo mezzo nella maniera più onesta possibile?
Incoscienti di essere motivo di riso da parte di tutto il resto dei frequentatori di internet si esprimono in maniera noiosa, antiquata ma sincera. Parallelamente a noi (vorrei scrivere voi ma sarei poco onesto) i boomer raccontano la loro vita con foto orribili e sovraesposte. Ma di sicuro sono più vicini alla verità delle vostre patinate, inutili foto dell’aperitivo. I boomer raccontano la loro normale vita. Noi raccontiamo quella ideale.
Ancora Frank Matano – Pensate quanto sembriamo supponenti quando li prendiamo in giro. La tecnologia sta bruciando il ponte tra noi e gli anziani. Ogni volta che qualcuno carica una foto su internet diventa l’editore e social media manager di un profilo che dovrebbe essere estemporaneo. Che non dovrebbe voler colpire un pubblico che non si possiede. Dovrebbe più voler condividere qualcosa esente da aspettative, altra minuscola, sottilissima linea.
Quando caricate qualcosa provate a chiedervi onestamente perché lo state facendo. Le fondamenta del sistema internet si basano su questo bisogno costante di approvazione. Più like, di più DM, malattia che sta contagiando anche gli ingenuo-boomer accarezzati prima. Sono tutti sotto l’ipnosi del rullo apparentemente infinito di TikTok, compresi gli adulti che dicono ai giovani che sono sempre attaccati al telefono.
Tutti vogliono i like, le visite, e l’approvazione di sconosciuti. Grandi e piccini. Ho visto il canale di quei ragazzi. E il sistema internet è fatto in modo che ragazzi proprio come loro (sono più di quanti pensiate) facciano di tutto per aumentare quelle visite al proprio canale. La thumbnail giusta, il titolo clickbait.
Conclude Frank Matano – La fabbrica di cemento dell’endorfina. Ne siamo tutti vittima. Questi sono i vostri figli. State attenti a dissociarvi troppo da questa terribile disgrazia. Internet in mezzo a tutte le lotte quotidiane si muove in maniera subdola in questa direzione di insindacabile auto-rappresentazione.
Come se la realizzazione di sé stessi nel mondo digitale ti facesse diventare magicamente felice nel mondo reale. E so che ormai queste parole sul tema sono anacronistiche, non c’è niente di più reale dell’influenza che sta avendo internet nelle nostre vite. Anni fa penso di aver detto che i social sono come una moto, se vai forte senza casco ti fai male. Non ci credo più.
Oggi è impossibile sfuggire all’incidente, sbatti appena ti iscrivi e appena inizi a bramare feedback da parte di questo pubblico fantasma. Fatto di tre persone che vediamo quotidianamente dal vivo e migliaia di sconosciuti con cui non abbiamo mai neanche incrociato lo sguardo. Siamo nell’era giurassica dei social, arriverà il meteorite?”